Il leader non comanda, conduce. Lo individuiamo, in effetti, come colui che ispira e guida con autorevolezza.

Da cosa deriva l’autorevolezza?

Sapere, saper fare, saper essere, saper evolvere, significa che alle competenze -sicuramente necessarie, per un leader- si uniscono in termini essenziali certe soft skills, i valori umani che determinano l’appeal, la capacità di attrazione. Il leader è un modello cui si aspira, una persona che si ascolta e si ammira.

Leader si nasce? Può darsi che qualcuno nasca con caratteri che facilitano una leadership naturale, è indubbio però che nella realtà occorre affinare il talento, sviluppare il potenziale, lavorare sulle proprie qualità. E quindi allenarsi, anche alla leadership.

Se prestiamo obbedienza al nostro capo rispettiamo un ruolo. Se invece siamo persuasi e affascinati dal leader ne riconosciamo il potere e le qualità. Ecco che la differenza è sostanziale!

Cosa riteniamo indispensabile per la leadership?

Da un leader ci aspettiamo consapevolezza, umiltà, empatia, passione, creatività, problem solving, abilità comunicativa, responsabilità, audacia. in effetti il leader deve motivare, coinvolgere, dirimere conflitti, mentre rischia, fiuta, intraprende, innova.

Come può una persona sommare tutte queste virtù?

Ecco perché ho parlato di allenamento. Ecco perché penso che alla base di ogni obiettivo -leadership inclusa- non possa che esserci un continuo cammino di evoluzione personale.

In fondo che nome diamo a quella forza, a quel magnetismo, che il leader sprigiona? Carisma.

Accrescere, migliorare, valorizzare, quella capacità di esercitare influenza e guidare, è dunque la sintesi del percorso per la leadership. Il leader non ha paura delle novità, del confronto, delle difficoltà. Chiede scusa, domanda e presta aiuto, prova e si assume la responsabilità del fallimento. È umano, il leader.

Detto questo è coraggioso racchiudere tutto in tre mosse, d’altra parte ciascuna racchiude in sé un processo di crescita che coinvolge molte delle ‘doti’ da raggiungere e esprimere.

Mettersi in discussione. Sempre. Il leader è, per definizione, open mind. Sfugge all’illusione di poter raggiungere da solo i propri obiettivi, dall’arroganza di avere ragione, dall’errore dell’abitudine.  È costantemente allievo, della vita, degli altri e del business.

Sognare con onesta passione. Il leader è un visionario che crede nei suoi sogni, nutre la sua fiducia di alacre lavoro e di entusiasmo, coltiva la voglia di sperimentare e la curiosità. Questo lo rende contagioso, incoraggia gli altri a osare e a crescere.

Coltivare incessantemente il quoziente umanità. Saper coinvolgere deriva esattamente dalla carica umana, dall’energia positiva, dall’abilità di relazione. Un leader è un abile comunicatore perché conosce le persone cui si rivolge, instaura rapporti autentici, partecipa alla loro realtà…È, appunto, UMANO.