Consapevolezza è una tra le parole più comuni delle quali abbiamo meno…consapevolezza. Merita approfondimenti che un post non può tentare ma certamente è il primo essenziale presupposto per quel cammino di evoluzione personale e quindi del business che mi sono ripromesso di tracciare nelle sue ispirazioni più salienti.

Consapevolezza – o mindfulness – è uno stato mentale. Uno stato di presenza attento e intenzionale al presente, al qui e ora: un atteggiamento di osservazione senza giudizio.

Ne deriva che la consapevolezza di sé significa conoscenza dei propri punti di forza e di debolezza, delle emozioni, delle potenzialità, di ciò che gradiamo e ciò che soffriamo, di quello che desideriamo e di quello che temiamo. Significa ascoltarsi, entrare in relazione con gli stati d’animo, i bisogni, i pensieri.

C’è ancora qualcuno che crede che puntare il faro sulla consapevolezza sia solo un esercizio filosofico?

Parlo di evoluzione personale, di chances, di business. Parlo di obiettivi.

Insomma orizzonti molto pratici, tangibili.

I traguardi sfuggono se non partiamo o se non prendiamo la giusta direzione.

La consapevolezza è dunque la stazione e anche il treno da prendere.

I grandi discorsi di pianificazione, strategia e gestione, sono zoppi, senza consapevolezza.

Il processo può anche essere lungo ma sicuramente fruttuoso. Non è raro che sia proprio questo, ad esempio, l’approccio del coaching: conoscersi, conoscere pensieri ed emozioni, indirizzarli a comportamenti efficaci.

Per il successo…bisogna allenarsi!

La consapevolezza di sé genera responsabilità di scelta. E questa responsabilità è potere, potere sulle situazioni, potere sulle decisioni, potere sul cambiamento.

È chiaro che la qualità della nostra performance dipende solo in parte dalle competenze e abilità tecniche mentre è molto influenzata dal nostro atteggiamento mentale?

Chi vuole crescere a livello personale, sviluppare i progetti professionali, potenziare i piani aziendali, deve accettare ciò che non può essere cambiato ma anche arrivare a liberare e esprimere tutto il potenziale, focalizzare attenzione ed energie su tutto ciò che può essere migliorato, vincere le resistenze e le paure che paralizzano.

L’argomento è di enorme respiro e si spinge alla consapevolezza aziendale e al benessere, personale e aziendale. Perché è proprio quel benessere, in realtà, il vero volano della produttività. Perché chi poco pensa, molto erra (Leonardo Da Vinci) e la forza del pensiero è portentosa.

Un leader consapevole porta benefici a sé e all’intera organizzazione.

Nel viaggio dell’evoluzione dobbiamo dunque lavorare innanzi tutto sulla consapevolezza, con convinzione e senza indugi!