Io non perdo mai. Certe volte vinco, altre volte imparo (Nelson Mandela)

 

Se la lezione di Nelson Mandela non fosse bastata, grandi scrittori e grandi leader in questi ultimi anni ci hanno consegnato il valore e il potere del fallimento. Non suggerisco letture illuminanti sul tema, sono molte, c’è quasi solo l’imbarazzo della scelta.

Ce lo dimostra peraltro la vita di illustri personaggi e di famosi imprenditori.

È assodato che fallire insegna e che possono fallire solo le persone che fanno, quelle intraprendenti, quelle coraggiose. Dovrebbe esserlo anche che fallire è un’esperienza che rafforza il carattere e stimola la determinazione di chi non vuole smettere di sognare e realizzare. Senza alcun romanticismo, sia chiaro, questo è un concetto vitale ben sorretto dalla razionalità.

Ma fallire fa bene solo perché ci fa capire cosa è giusto e cosa è sbagliato, che dobbiamo cambiare strada, che è necessario cambiare metodo, che dobbiamo agire con un nuovo piano? O serve solo a provare la nostra resistenza e la nostra tenacia?

No, il fallimento ha in sé molte più risposte.

Quella che mi interessa di più è che rimette al centro noi, non il nostro obiettivo. In realtà non siamo falliti, abbiamo mancato un risultato.

Il fallimento ci chiama dunque al nostro appuntamento più importante: quello a tu per tu con le nostre potenzialità, con le nostre risorse, con le nostre energie, con il nostro potere personale, con il nostro desiderio di crescita.

Rialzarci non è altro che il nostro ‘istinto’ al successo. Un ‘istinto’ che possiamo apprendere. Un ‘istinto’ sul quale possiamo lavorare. Un ‘istinto’ che diventa il motore del nostro processo di evoluzione.

Sapere che fallire non è un dramma e, anzi, può essere

la chiave per il successo, non basta.

Ciò che sappiamo deve diventare ciò che siamo e facciamo.

Come?

Questa è essenzialmente la mia sfida di coach. Una sfida che si scrive sul campo ogni giorno. Una sfida che si può raccontare e certamente racconterò.

Chi può giovarsene? Teoricamente tutti ma è bene essere consapevoli che occorre fare una scelta.

Ho concluso il ciclo delle puntate d’agosto con un invito a pianificare il successo. Settembre è un ottimo mese per un proposito così impegnativo ed entusiasmante.

Non si può rinviare!