Le feste, comunque possiamo trascorrerle, sono una pausa. Un piccolo periodo in cui poterci dedicare a qualche riflessione. Più che a fare bilanci di fine anno preferisco esortare a fare programmi per il futuro. Nella dimensione positiva e entusiasta del progetto, infatti, possiamo sicuramente trovare stimoli più interessanti, visioni più promettenti.

Se ci è ben chiaro che non sono gli obiettivi a fare noi ma noi a fare gli obiettivi, il miglior proposito è quello di investire su se stessi. Capire che siamo il fulcro delle nostre possibilità ci fa ingranare la marcia giusta.

Avete presente la vecchia cultura dell’artigiano? Il lavoro in testa e nelle mani, il lavoro praticabile ovunque. Il guadagno dell’apprendista in bottega era imparare l’arte e il mestiere. Arte e mestiere che sarebbero fruttati affinandoli, giorno dopo giorno. Sempre concentrati a farsi padroni, della propria competenza, delle proprie qualità. Sempre tesi a maturare virtù, buone per essere spese all’occorrenza. Costantemente.

La logica del risultato invece spesso trascura proprio questo processo, quello della formazione perenne, del cammino di evoluzione umana e professionale, dello sviluppo delle potenzialità, della valorizzazione della creatività.

Dobbiamo imparare a considerarci la nostra prima autentica risorsa. E le risorse meritano attenzione, cura e rispetto. Dobbiamo imparare a darci sempre la chance di migliorare, di progredire. Questo significa, puntare su di noi. Scommettere.

Tu che leggi ci mai realmente pensato?

Lascia da parte un attimo l’assillo del business e risponditi: qual è la tua personale visione del futuro? Cosa vorresti? Come ti vedi tra 1 o 5 anni?

Rispondi a te stesso, liberamente.

Fallo davvero. È questo, il motore dei pensieri che farai d’ora in poi. Probabilmente ci sono scelte, desideri, rinunce, curiosità, che solitamente rinvii, taci o seppellisci nella convulsa quotidianità, che potrebbero orientare magnificamente il tuo futuro. Il momento è adesso. Adesso puoi decidere: di mettere in cantiere delle idee, di accantonare cose che non ti interessano, di coltivare passioni che ti fanno stare bene. Soprattutto adesso puoi comprendere che sei la vera ricchezza da sviluppare.

Un talento inespresso? Competenze da rinvigorire? Soft skills da mettere in risalto?

Plasma la tua identità. Plasmati. È il tuo patrimonio. Fermati a considerarlo seriamente. Quello su cui devi lavorare, dobbiamo tutti lavorare, è la nostra performance, ciò di cui siamo capaci. Raggiungere gli obiettivi, ottenere risultati, vincere le sfide, sono conseguenze. Naturali conseguenze dell’ottimizzazione delle nostre performance individuali.

E questa convinzione mi piace e mi accalora ancor più oggi, oggi che non si parla che di robotizzazione e stravolgimenti tecnologici. L’uomo ha ancora molto, moltissimo, da dare e fare. Non potrà essere sostituito, a patto e condizione, appunto, che cresca, che compia un continuo cammino di evoluzione, che sia portatore di valore aggiunto, che abbia in sé la forza della propria espansione mentale, spirituale, culturale, pratica. Sarà aiutato e affiancato, userà i potenti mezzi, inventerà nuove automazioni, ma non sarà scalzato via dalla rivoluzione.

Il mio augurio è che Natale arrivi anche per concedere, a tutti, questo importante momento di presa di coscienza e di impulso. Torniamo a mettere al centro l’individuo e le sue abilità complessive e anche il business se ne gioverà. Senza immaginazione nessun passato avrebbe avuto un futuro.